Renzi dopo la Leopolda, vi spiego cosa farà

Quali nuovi scenari politici si aprono nel Paese dopo il successo della Leopolda? Cosa farà Matteo Renzi? Con chi si schiererà in futuro? Fatto sta che Italia Viva rimane al centro del dibattito politico nazionale e anche prepotentemente.

di Gregorio Corigliano
Venerdì 26 Novembre 2021
Firenze - 26 nov 2021 (Prima Pagina News)

Quali nuovi scenari politici si aprono nel Paese dopo il successo della Leopolda? Cosa farà Matteo Renzi? Con chi si schiererà in futuro? Fatto sta che Italia Viva rimane al centro del dibattito politico nazionale e anche prepotentemente.

Dove eravamo rimasti? A Firenze a leggere i miei appunti conclusivi sulla Leopolda. Questo significa rileggere il mio bloc notes sull’intervento di Matteo Renzi dal palco.

Perché? Per capire, senza fretta di dover scrivere per l’indomani, gli appuntamenti del senatore di Firenze, per questi i giorni a venire. L’elezione del Presidente della Repubblica, gli incontri con i suoi legali pe il processo Open, i contatti con i possibili interlocutori per continuare l’impegno politico.

Solo che nel frattempo, è stato già a Bruxelles per incontrare il suo ex amico-nemico Paolo Gentiloni, con il quale spera di riprendere il rapporto che li legava da sempre, fin da quando, a causa della sua uscita da Palazzo Chigi è stato proprio il conte Paolo Gentiloni Silveri a sostituirlo a Palazzo Chigi.

Non si vedevano da allora, più o meno, perché le loro strade si erano divise. E’ andato via Renzi dal Nazareno o aveva cambiato collocazione Gentiloni. Fatto sta che non si erano più incontrati. E’ un fatto, però che sia stato Renzi ad andare a Canossa, visto che tra i tanti nomi per il Quirinale, si fa anche quello del nobile laziale di multiforme ingegno. Non è trapelato, stranamente nulla.

Anche Claudio Tito, oggi super corrispondente da Bruxelles per Repubblica, all’indomani dell’incontro, ha parlato di cena riservata a casa del Commissario europeo in terra straniera. Avranno sicuramente parlato del Colle, ma altro non si conosce. Se non che a Firenze aveva parlato di un leader di altissimo profilo per il Quirinale, di prestigio nazionale ed internazionale, di grande esperienza politica europea e nazionale. Di più Renzi non ha detto, se non che non guastano, anzi, transizioni democratiche a livello europeo.

Perché, comunque, tutti temono le capacità di manovra di Renzi, l’uomo –ahimè- del due per cento? Renzi ha solo parlato di aver pesantemente contribuito alla elezione di Mattarella, senza aggiungere altro sul tema, salvo poi incontrare Gentiloni e, prima, avere parlato bene di Casini, ma questo è un fatto noto.

Posto che non si mischierà con Salvini e Meloni, adesso il leader di Italia viva, piccola piccola, si può ben dire che è attento a Berlusconi. Caduta l’illusione di avere il padre-padrone di Forza Italia al Quirinale, è ai suoi voti che Renzi pensa da aggiungerne altri ed aver così un tesoretto da spendere al momento giusto.

E’ credibile? Certo. Non l’ha mai detto ma le interlocuzioni con uno dei capi politici, Miccichè, della Sicilia, non può dire che proprio questo. La Sicilia da sempre stata considerata un vero e proprio laboratorio politico. Da qui la scelta di candidare Faraone a sindaco di Palermo.

Adesso è la volta di scompaginare il gruppo del Pd – dove i renziani nascosti non sono pochi- per costringere Letta ad andare da solo, senza Conte, abbandonando la corrente thailandese del Pd, costituita da Bettini che insiste sempre sul Conte o morte”.

Intanto, tra la standing ovation e gli applausi Renzi, è andato via dalla Leopolda sulle note dei Maneskin, oggi in forte auge: siamo fuori di  testa, ma diversi da loro”. Ed intanto aveva tessuto le lodi del Centro, citando il socialista Scholz che  in Germania ha vinto le elezioni andando a prendersi i voti di  Angela Merkel. Ed ha già fatto il governo.


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