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Data alle fiamme l’auto della giornalista del TG1 Cinzia Fiorato e del suo compagno l’avvocato Vincenzo Iacovino. Un gesto di plateale violenza. Intervenga il ministro dell’Interno, e prima che sia tropo tardi. Immediata la reazione del Gruppo Gino Falleri- Giornalisti 2.0 e del Vice Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio.
Data alle fiamme l’auto della giornalista del TG1 Cinzia Fiorato e del suo compagno l’avvocato Vincenzo Iacovino. Un gesto di plateale violenza. Intervenga il ministro dell’Interno, e prima che sia tropo tardi. Immediata la reazione del Gruppo Gino Falleri- Giornalisti 2.0 e del Vice Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio.
“Intervenga il ministro dell’Interno per chiarire la dinamica e i responsabili del gravissimo attentato incendiario di questa notte contro la giornalista del TG1 Cinzia Fiorato e del suo compagno, l’avvocato Vincenzo Iacovino. Non si lasci questa vicenda sotto silenzio. E’ un attacco alla stampa libera e al coraggio di una collega che insieme al suo compagno ha più volte denunciato le bande criminali che di notte governano impunite il territorio di Monterotondo”.
Non si concede nessuna mediazione il portavoce del Gruppo Gino Falleri – Giornalisti 2.0 Maurizio Pizzuto nel denunciare e riprendere i dettagli dell’attentato incendiario di questa notte. “Ma insieme al ministro dell’interno- aggiunge il Direttore di Prima Pagina News- intervengano i vertici della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Ordine dei Giornalisti. In momenti così tragici non si possono lasciare soli e indifesi colleghi che hanno solo la colpa di aver trovato il coraggio di denunciare uno stato di fatto criminale come quello che la collega Cinzia Fiorato ha fatto a Monterotondo”.
“Noi staremo sempre vigili- conclude Maurizio Pizzuto- e sempre disponibili ad ospitare le nuove denunce che la collega Cinzia Fiorato e il suo compagno avvocato Iacovino vorranno raccontare alla gente comune”.
Altrettanto duro il commento di Roberto Rossi, Vice Presidente dell’ODG del Lazio: “L’attentato contro Cinzia Fiorato è un segnale gravissimo che deve farci riflettere tutti. Dobbiamo ritrovare il coraggio della denuncia corale tutti noi, la stampa non può subire violenze di questo genere senza reagire o peggio ancora stando in silenzio. Serve una mobilitazione generale contro il malaffare e la violenza criminale, e se è il caso una manifestazione di protesta pubblica da parte del giornalismo italiano a Monterotondo perché il Paese sappia cosa accade oggi alle porte di Roma. Da parte nostra la solidarietà massima a Cinzia Fiorato, alla redazione tutta del TG1, e allo stesso avvocato Vincenzo Iacovino che da anni difende interessi negati di molti giornalisti italiani. Anche lui dunque figlio acquisto del nostro mondo”.
Alla giornalista Cinzia Fiorato e al suo compagno avvocato Vincenzo Iacovino sono già arrivati centinaia di altri messaggi di solidarietà da ogni parte d’Italia.
È il segno che il Paese civile non accetta e non può accettare simili violenze. Per quanto ci riguarda siamo accanto a Cinzia Fiorato e a Vincenzo Iacovino, ma anche accanto alla parte migliore della città di Monterotondo che da mesi subisce in silenzio angherie violenze e soprusi di ogni genere per come puntualmente documentato e denunciato dalla coppia Iacovino-Fiorato. Vergogna. Che Paese balordo sarà mai il nostro. Ma il ministro dell’Interno, è mai stata informata di quanto accade alle porte di Roma?
“Se essere liberi ha un prezzo -scrive l’avvocato Vincenzo Iacovino- noi vogliamo esserlo ad ogni costo! Non ci fermerete mai! I vigliacchi codardi hanno bruciato la nostra macchina ma non bruceranno mai la nostra dignità! Questa sera, dopo che io e Cinzia abbiamo postato le immagini dell’ennesima rissa violenta avvenuta venerdì alle tre di notte tra gente ubriaca e sfatta di ogni sostanza, hanno pensato di metterci a tacere bruciando la nostra macchina! Un atto intimidatorio che ovviamente non ci fermerà! Da tempo – ricorda il famoso giuslavorista- stiamo denunciando alla procura, al prefetto, al questore, al comando dei vigili, al sindaco, ai carabinieri - il malaffare di gruppi d’interessi malavitosi;
- la malamovida; - lo spaccio di droga e il riciclaggio; - la vendita di fiumi di alcol fino a oltre le 4 di mattina con tanto di musica interna ed esterna ai pubblici esercizi! - le risse violente con percosse e lesioni gravissime;- il disturbo continuo della quiete pubblica da parte di gestori di pubblici esercizi fuorilegge e di violenti ubriachi;- il degrado urbano;- i danneggiamenti;- l’assenza di controllo da parte dei vigili in orari compatibili con gli orari dei pubblici esercizi;- le gravi inadempienze commissive e omissive del sindaco e dell’amministrazione comunale”.