Superbonus 110% e Moschea di Roma: l’eredità del Governo Conte sotto la lente di Luigi Tivelli

Nell’editoriale odierno su Il Tempo, il politologo Luigi Tivelli smaschera “l’Avvocato dei Ricchi”: un buco da 150 miliardi, bonus a misura di castelli e ville di lusso, e perfino fondi pubblici alla seconda moschea più grande d’Italia.

(Prima Pagina News)
Domenica 06 Luglio 2025
Roma - 06 lug 2025 (Prima Pagina News)

Nell’editoriale odierno su Il Tempo, il politologo Luigi Tivelli smaschera “l’Avvocato dei Ricchi”: un buco da 150 miliardi, bonus a misura di castelli e ville di lusso, e perfino fondi pubblici alla seconda moschea più grande d’Italia.

Nell’edizione di oggi 6 luglio 2025 del quotidiano  Il Tempo, Luigi Tivelli (NELLA FOTO) torna sul tema sollevato dal direttore Tommaso Cerno il 2 luglio: il superbonus 110% varato dal Governo Conte 2.

“Una voragine da 150 miliardi” – così Tivelli sintetizza la relazione della Corte dei Conti, definendo il provvedimento «il regalo più costoso mai fatto ai ricchi in Italia».

  • Superbonus 110%: ad approfittarne, secondo Tivelli, sono stati soprattutto i proprietari di ville, castelli e condomìni di lusso.

  • Bonus carte di credito: più plastic money possedevi – tipico di chi ha redditi alti – maggiori erano i rimborsi.

  • Bonus bici e monopattini: premiati i più “furbi” e informati, non certo le fasce deboli.

Risultato? Una “bonusmania” che ha scaricato un macigno sui conti dello Stato, costringendo l’attuale esecutivo Meloni–Giorgetti a “disinnescare” gli effetti di misure definite “geniali” solo dagli ideatori.

Tivelli ricorda che Goffredo Bettini, allora regista strategico del PD, rivendica ancora oggi la paternità politica del superbonus. E accusa Matteo Renzi di aver appoggiato, almeno in prima battuta, misure che hanno favorito “i ricchi di professione”. Uno schema, scrive Tivelli, che allontana la sinistra dal «centro di gravità permanente» evocato da Conte e lascia il Paese senza una reale alternativa di governo.

A completare il quadro, Tivelli sottolinea un fatto “poco noto ai più”: 2 milioni di euro di fondi del superbonus sarebbero confluiti anche nel secondo luogo di culto islamico della Capitale, sommandosi ai finanziamenti degli emiri del Qatar. Un’operazione che, secondo l’editorialista, dimostra come il “bonus dei ricchi” abbia finanziato indistintamente anche forme di islamismo politico: «A nostre spese, senza badare a spese».

“Possono governanti di questo tipo offrire davvero un’alternativa all’Italia?”
“Che credibilità ha chi oggi soffia sul malcontento ma ieri regalava miliardi a pochi privilegiati?”

Con queste domande retoriche, Luigio Tivelli chiude il suo editoriale, invitando lettori e classe politica a riflettere su chi paga davvero il conto delle “genialità” partorite dall’“Avvocato dei Ricchi” e dai suoi stratega.


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