Verde Pubblico: Numerose associazioni contestano le scelte del sindaco di Sanremo

La Città dei Fiori potrebbe subire uno sfregio paesaggistico irreparabile. Una ferita al territorio che potrebbe snaturare in maniera indelebile la sua identità territoriale e provocare seri danni all'attività turistica

(Prima Pagina News)
Martedì 16 Aprile 2024
Imperia - 16 apr 2024 (Prima Pagina News)

La Città dei Fiori potrebbe subire uno sfregio paesaggistico irreparabile. Una ferita al territorio che potrebbe snaturare in maniera indelebile la sua identità territoriale e provocare seri danni all'attività turistica

Le Associazioni sono sul piede di guerra. Stavolta ad agitare gli animi degli ambientalisti è il “restyling” dei giardini Regina Elena, la cui riqualificazione prevede l’abbattimento di storici pini che vanno ad abbellire uno degli scorci più caratteristici della Città dei Fiori. A opporsi a questa decisione sono L’Altritalia Ambiente sezione PAT-provincia di Imperia, Comunitas Sancti Romuli, l’Anpi, Italia Nostra, Famija Sanremasca, e Assonanze, che tuonano contro il Comune di Sanremo, per chiedere nuovamente la revisione concertata del progetto di rifacimento dei giardini Regina Elena, sotto la Madonna della Costa. Presenti Amelia Narciso, Daniela Cassini, Luciana Balestra, Susanna Ivaldo e Ombretta Di Baldassare. “A Sanremo abbiamo visto scomparire più di un migliaio di alberi, soprattutto pini, in pochissimo tempo – dichiarano le associazioni – si tratta di interventi che gravano in modo pesante sul patrimonio arboreo dalle caratteristiche intrinseche monumentali e su zone vincolate per particolare valore storico e paesaggistico. Forte preoccupazione suscita infatti il cosiddetto ‘restyling dei Giardini Regina Elena’ già in fase esecutiva che anteponendo gli aspetti paesaggistici ed identitari a scelte progettuali arbitrarie, considera plausibile, e ad oggi prevede, l’abbattimento della pineta e dei pini su via Senatore Marsaglia con la conseguenza di stravolgere irrimediabilmente il promontorio che corona la Pigna e con esso l’immagine della Città dei Fiori nel mondo”. “Tali stravolgimenti – tuonano ancora le associazioni – rischiano di nuocere gravemente anche all’economia del territorio arrecando pesanti danno all’attività turistica”. “Infatti - continuano i rappresentanti delle suddette associazioni - il promontorio della Pigna è caratterizzato da numerose specie arboree netta maggioranza pini, i quali formano una pineta, che insieme a quelle di Bordighera e del Principato di Monaco, rappresenta una nota caratteristica del paesaggio mediterraneo famosa e riconoscibile a colpo d’occhio. Nonostante l’area sia vincolata dal 1959 e porti con sé la memoria del lavoro del padre di italo Calvino e di Libereso Guglielmi suo giardiniere, sono stati effettuati numerosissimi abbattimenti di storici grandi alberi, con grande danno anche all’avifauna, ed è stato effettuato un restauro che ha comportato la rimozione di tre esemplari arborei facenti parte integrante della composizione di una fontana, realizzata in origine a simulare una roccaglia di macchia mediterranea”. Pare inoltre – proseguono – che “da accesso agli atti del marzo 2022, il progetto definitivo risultava già gravemente mancante di documentazioni botanica con tassonomia, età e dimensione delle piante esistenti; dall’altra risultava un’importante trasformazione strutturale, in cui non comparivano più gli alberi ad alto fusto oggi presenti”. “Pur avendo espresso le nostre critiche al dirigente del settore ed all’assessore competente durante un incontro presso il municipio a proposito degli abbattimenti previsti e delle cosiddette sostituzioni, l’Amministrazione ha deliberato un nuovo progetto esecutivo che ad oggi è stato appaltato che conferma e realizzerà le preoccupazioni sopra esposte. (Albo pretorio la seguente determinazione dirigenziale n.3514 del 19/09/2022 ). Infine le associazioni hanno scritto al sindaco Albero Biancheri “per sollecitare un riscontro ufficiale alla Istanza urgente di cui all’oggetto presentata dalle stesse già in data 12 febbraio 2024, rimasta ad oggi senza risposta”. “Le nostre perplessità (condivise da molti cittadini) – concludono - sono puntuali e di merito: su queste scelte progettuali vogliamo confrontarci con tutti gli Enti interessati, essendo perdipiù interessata una zona vincolata dal 1959, che rappresenta una immagine del nostro paesaggio e delle competenze espresse da illustri concittadini quali Mario Calvino e Libereso Guglielmi”.


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