PictureOn Festival rock a Bildein (Austria) una nuova Woodstock
Anche quest’anno, come avviene ormai dal 2000, gli appassionati del rock si sono ritrovati al PictureOn di Bildein, in Austria.
di Rocco Turi
Lunedì 23 Ottobre 2023
Bilden (Austria) - 23 ott 2023 (Prima Pagina News)
Anche quest’anno, come avviene ormai dal 2000, gli appassionati del rock si sono ritrovati al PictureOn di Bildein, in Austria.

Non un semplice Festival, ma raduno musicale che in Europa ha raggiunto fama e notorietà quasi pari al “Woodstock 1969” allorquando in tre giorni, dal 15 al 18 agosto, il mondo giovanile del tempo riuscì a superare l’immobilismo sociale e politico del lungo dopoguerra. Picture-On è ormai diventato festival rievocativo che porta lontano la nostra memoria, ma non solo. Chi come me ha vissuto l’epoca della cultura hippy e dei cosiddetti “figli dei fiori” - ed è presente a Bildein da molti anni - si imbatte idealmente in una realtà evoluta ed aggiornata rispetto al 1969.

Bethel, luogo del Festival di Woodstok, era un paesino di 4mila abitanti e vi si riunirono in 500mila - anche se altre fonti parlano di un milione di persone - per rompere i tabù della rivoluzione sessuale.

La mia opinione è che - mentre 32 gruppi musicali si esibivano per essere poi famosi nel mondo - i giovani presenti a Woodstock fossero molto meno di 500mila, ma poco importa.

Ciò che è importante ricordare è che erano giovani figli della cosiddetta “Beat generation”, giovani impegnati a favore di una controcultura pronta ad “opporsi alle norme imposte” e - ad intensità e motivazioni diverse nel resto del mondo - a cimentarsi con le droghe, le religioni orientali o altre situazioni emergenti nel contesto giovanile dei vari Paesi.

“Opporsi alle norme imposte”, che all’epoca era pratica diffusa fra i giovani fino a raggiungere l’eccesso del terrorismo in tutto il mondo, significava prendere parte attiva e contestare le scelte della classe politica, la quale imponeva le proprie regole immutate dal dopoguerra.

Era un’epoca molto difficile per cui, soprattutto nel sud dell’Europa, non fu possibile scardinare antiche culture familistiche ed ecco la prova dell’arretratezza ancora diffusa in quei luoghi. Per un giovane delle regioni meridionali, ad esempio, fare politica significava appartenere a lobby famigliari mafiose e quasi mafiose, laddove la locuzione “mafia” non era intesa quale criminalità ma accettazione di conformismo e di cultura consolidata. Personalmente ricordo di essere stato escluso dalla politica per “eccessiva libertà” espressiva non riconducibile ad alcun controllo altrui e lobby; ma “assenza di lobby” - escludersi dalle lobby - significava “assenza di voti”.

E così l’eccessiva “libertà” consentì - cosa mai vista prima nella mia comunità - anche di dimettermi ufficialmente dal partito in cui la democrazia e il merito erano merce assente; partito all’interno del quale avevo mosso i miei passi iniziali lasciando, comunque, segno indelebile nei documenti del tempo e nella storia del partito cittadino in cui militavo.

Goccia che fece traboccare il vaso fu la constatazione che il personale voto alle urne per l’elezione del segretario cittadino del partito era stato già espresso da altri in mio nome e in mia assenza, prassi all’epoca molto frequente. Arrivando al seggio scoprii amara verità e da quel momento mi sentii obbligato a modificare la rotta con molto piacere.

Termina qui la divagazione per spiegare quale fosse a fine anni sessanta (esattamente 1968 anno del “Maggio francese” e fine 1968 - inizio 1969 anno delle rivolte nella scuola italiana e del mio diploma) il senso dell’opposizione “alle norme imposte” che dall’agosto 1969 dopo il grande raduno hippy / “figli dei fiori” di Woodstok si estese in tutto il mondo.

 

Bene, dopo Woodstock 1969, dall’anno 2000 Bildein è il luogo del PictureOn in un villaggio con poche centinaia di residenti, ma in tre giorni del Festival arrivano in tremila.

A Bildein si riuniscono figli, nipoti e pronipoti di chi ha vissuto le contraddizioni del tempo di Woodstock. A Bildein arrivano giovani, famiglie e bambini i quali, giocando, ascoltano musica come occasione di crescita e di benessere in un luogo privo di contestazione. A Bildein non ci si oppone idealmente alle “norme imposte” come a Woodstock, ma si partecipa per puro divertimento.

I critici di questa tendenza dicono che tutto ciò (il puro divertimento) sia eccessivo e che i giovani stiano perseguendo obiettivi opposti, rispetto ad allora, quali l’inerzia e la pigrizia. Forse è vero ma tre giorni trascorsi ogni anno a Bildein sono insostituibile rimedio, anche se occasionale, alla crisi sociale e politica di questi anni, allo stress che investe negativamente ormai gran parte dei giovani.

Non a caso, il Festival nel piccolo villaggio austriaco ai confini con l’Ungheria dura ininterrottamente dall’anno 2000, ad eccezione del periodo in cui la pandemia aveva bloccato la vita sociale dei cittadini.

Quindi spazio al divertimento e al piacere per tre giorni, immaginando di trovarsi in una radura come a Woodstock. Arrivando a Bildein ci si imbatte in un grande camping con persone di ogni età, dove lo skyline appare friendly, distensivo per la mente e per il corpo; arrivando a Bildein ci si imbatte in un enorme, divertente labirinto e in due palchi all’interno di un campo di mele su cui circa 30 gruppi musicali si esibiscono in tre giorni.

Organizzazione perfetta e rilassante dove c’è spazio per le amache e le sdraio, ma anche per la sabbia accanto al palco dove i bambini giocano e i genitori ascoltano la musica preferita, ballano e gustano la loro birra. Insomma, a Bildein c’è divertimento, tanto relax e musica di qualità. Volendo esprimere una preferenza relativamente a quest’anno avverto il piacere di citare i Canned Heat, gruppo storico e rinnovato ampiamente, con cui nel 1967 si era esibito Larry Taylor (1942-2019) il quale fece anche parte di Woodstock 1969.

Tuttavia altra preferenza verso il gruppo che quest’anno a Bildein ha scatenato entusiasmo va agli australiani “Airbourne”.

Il programma 2023 è stato ricco di band austriache, tedesche, inglesi, ungheresi, americane e australiane. Questa volta l’organizzazione ha richiamato alla memoria in un grande pannello illustrativo tutte le band che dall’anno 2000 si sono esibite a Bildein.

Indimenticabili i finlandesi “Leningrad Cowboys” che a mio parere restano insuperabili fra i gruppi presenti negli anni delle mie corrispondenze da Bildein. “Leningrad Cowboys” sono anche famosi per il loro look, per aver fatto parte nei film di Aki Kaurismaki, più famoso regista finlandese di tutti i tempi, e per aver suonato in numerosi concerti insieme al coro dell’Armata Rossa.

Italia mai presente a Bildein, tranne il 2023, quest’anno, a causa di una giovane e brava cantante austriaca che di italiano porta solo il nome: Laura del Fiore.


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